lunedì 28 gennaio 2008

Condivisione "distruzione"

Pare che gli universitari siano, secondo improbabili sondaggi, ignari ed ignoranti del significato della parola shoah.
E' da poco terminato Il giorno della memoria......
(
27 gennaio 1945 è la data della liberazione di Auschwitz)
il giorno per non dimenticare....
....
secondo me il giorno per scavare nella proprio coscienza
e rendersi conto che...

l'abominio siamo noi,
sono le nostre paure figlie dell'ignoranza e dell'incomprensione.

Ecco che, solo il ricordo e l'elaborazione razionale ed umana dello stesso può scongiurare il ripresentarsi di "distruzioni" simili (appunto shoah).


Ma cos'è la Shoa?

Shoa (שואה, traslitterato anche Shoah o Sho'ah), che in lingua ebraica significa "distruzione" (o "desolazione", o "calamità", con il senso di una sciagura improvvisa, inaspettata), è un'altra parola utilizzata per riferirsi all'Olocausto. Questo termine viene usato da molti ebrei e da un numero crescente di non ebrei a causa del disagio legato al significato letterale della parola olocausto. Cionondimeno è riconosciuto il fatto che la stragrande maggioranza delle persone che usano il termine olocausto non intendono tali implicazioni.

Infine molti Rom usano la parola Porajmos o Porrajmos («grande divoramento»), oppure Samudaripen («genocidio») per descrivere il tentativo nazista di sterminio.


Per una più definita ed enciclopedica spiegazione
cliccate su wikipedia

Olocausto


In puro spirito di condivisione vi posto i links di un documentario effettuato da una rete televisiva italiana.

La Fabbrica Della Morte - L'Olocausto Di Hitler

venerdì 25 gennaio 2008

Condivisione EuroGoals

I migliori 50 gol di tutta la UEFA Champion League [Eng][RS]






lunedì 21 gennaio 2008

Condivisione rintracciabilità operatore mobile


Come faccio a sapere l'operatore telefonico di chi sto chiamando?

Questa comunicazione spero possa chiarificare qualche dubbio.


I gestori telefonici fanno tanta pubblicità al servizio di Number Portability.

Nessuno di loro spiega però quanto l'adesione a macchia di leopardo a questo servizio stia costando agli ignari consumatori...

In tempi di Number Portability i rischi del caro bolletta sono sempre dietro l’angolo. La portabilità, come risaputo, lascia libero il cliente di migrare da un gestore all’altro, da un piano telefonico all’altro, mantenendo sempre lo stesso numero e prefisso. Risultato? Il prefisso non è più indicativo: 340 può essere Tim, il 329 può essere “3”, il 339 può essere Wind.

Visto che ad oggi il costo delle chiamate verso numeri mobili è tariffato in funzione dell'operatore di appartenenza e non più secondo il prefisso telefonico, sapere se stiamo chiamando un numero delle stesso operatore non è una informazione secondaria. Anzi!

Ecco quello che Prontoconsumatore ha scoperto sulla Number Portability...

Tutti i gestori italiani hanno piani tariffari in cui privilegiano coloro che effettuano chiamate verso utenti del proprio gestore, penalizzando in alcuni casi molto pesantemente chi telefona ad un numero di cellulare appartenente alla rete di un altro gestore. Le ragioni di una tale differenziazione sono ovvie: i costi per la trasmissione della chiamata sulla propria rete sono inferiori, mentre per chiamare un cellulare “esterno” alla rete entrano in gioco altri fattori tra cui anche i costi di interconnessione. Quindi chiamare un cellulare del proprio gestore costa poco mentre le chiamate verso altri gestori hanno costi paragonabili con quelli delle telefonate internazionali.

Tutti gli operatori mettono a disposizione dei propri utenti un codice numerico breve da anteporre al numero che si sta chiamando: la voce di una signorina dirà in tempo reale a quale compagnia telefonica appartiene un certo numero. Sapremo così in anticipo quanto ci costa quella telefonata, ovvero se rientra in una tariffa o nell’altra.

Il servizio è gratuito.

Tutti gli operatori mettono a disposizione il servizio ma pochi lo pubblicizzano (chissà perché?) e pochi utenti lo conoscono. E poi in teoria, bisognerebbe utilizzare il codice numerico ogni volta che facciamo una chiamata perché non potremo mai essere sicuri che la persona chiamata non ha – nel frattempo – cambiato gestore. Ma quanti di noi lo faranno davvero? Mentre continua la guerra fatta a colpi di sconti e promozioni, con cui gli operatori cercano di rubarsi l'un l'altro quanti più utenti possibile, l’utente non è adeguatamente informato sulla trasparenza tariffaria. Spulciando i siti web dei principali gestori italiani abbiamo trovato le “istruzioni d’uso” per muoversi nella giungla della Number Portability. Il codice numerico da anteporre al numero che si sta chiamando per conoscere l’operatore spesso varia a secondo della compagnia con cui siamo abbonati.

Il 456 di Tim
Per sapere se un numero corrisponde ad un cliente Tim, è stato predisposto un servizio gratuito da contattare per ricevere informazioni specifiche. Per accedere al servizio basta comporre il numero 456 (oppure il numero 4884) seguito dal numero di telefono per il quale si desidera l'informazione (esempio 456338xyxyxyx oppure 4884339xyxyxyx): una fonia dirà se il numero corrisponde ad un cliente Tim o di altro operatore. Inoltre, i clienti Tim prepagati e abbonati, TACS e GSM, che hanno sottoscritto opzioni che prevedono liste di numeri amici (ad es. Duetto, 3xTe, Tris, Trio, Poker) possono interrogare il 456 oppure il 4884 (senza farlo seguire da altra numerazione): automaticamente una fonia fornisce informazioni sulle numerazioni inserite nelle liste ed è possibile anche richiedere un SMS gratuito sui propri numeri amici.

456 per i clienti 3
In quest casi è necessario anteporre al numero di telefono che si vuole chiamare il numero 456. In preconnessione una voce informa dicendo quale è l'operatore di appartenenza del numero che state chiamando. Se non volete anteporre ogni volta il numero 456, potete attivare il servizio di 3 che informa tutte le volte che non c'è corrispondenza tra il numero chiamato e l'operatore. Il servizio sulla trasparenza tariffaria si chiama “E' un 3" (ed è gratuito!).

Wind e il 456
Come verificare se un numero appartiene a Wind. Da cellulare: digitare 456 seguito dal numero per il quale si desidera l'informazione ed invio; dal telefono fisso Wind in Carrier Selection o in Carrier Preselection digitare, a seconda del contratto Wind attivo, la stringa 1088 456 3xyxxxxxxx oppure 1055 456 3xyxxxxxxx; da telefono fisso con linea telefonica in Unbundling Local Loop (accesso diretto) digitare il numero 456 seguito dal numero da chiamare: un risponditore automatico ti dirà se il numero appartiene a Wind o no.

Due modalità diverse per Omnitel
Per sapere se il numero da chiamare appartiente a Vodafone Omnitel è possibile scegliere una delle seguenti modalità: digitare il codice 456 seguito dal numero da chiamare e premere invio; oppure chiamare il numero 4563 o riportare il numero da chiamare in un SMS e inviarlo al numero 4563 (riceverete gratis un SMS con l'informazione richiesta).


Si ringrazia Prontoconsumatore responsabile della comunicazione.


venerdì 11 gennaio 2008

Condivisione nuovo comma

Copyright su internet, quel comma
che ha fatto infuriare la blogosfera

Folena spiega: "E' un equivoco. E' il primo spazio online libero
dalle pastoie del vecchio diritto d'autore". E qualcuno ci ripensa
di ALESSANDRO LONGO


È STATA modificata la legge sul diritto d'autore, a fine dicembre, con l'aggiunta di un comma ad hoc per internet: lo scopo è migliorare la divulgazione della cultura online. Un piccolo passo avanti per adattare la vetusta legge sul diritto d'autore alla realtà del web.

Si sa che il primo comma, già esistente, dell'articolo 70 della legge sul diritto d'autore permette solo di citare parti di un'opera coperta da copyright, allo scopo di commento. È un articolo molto stringente, che si adatta alla realtà della carta stampata; ma, come ha spiegato Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura alla Camera (che ha elaborato la modifica), è obsoleto ai tempi di internet, alla luce cioè delle esigenze di fare divulgazione e cultura da parte di enciclopedie libere come Wikipedia e dei blog. Il nuovo comma aggiunge quindi una possibilità: la pubblicazione dell'intera opera, purché si tratti di musiche o immagini "a bassa risoluzione o degradate" e lo scopo sia "per uso didattico o scientifico", comunque senza lucro.

Da qui sono scoppiate polemiche, capeggiate dall'ormai onnipresente Beppe Grillo, tramite il proprio blog e si sono moltiplicate sui forum e blog; critici anche alcuni esperti di diritto in internet, come Manlio Cammarata. Tutti contro la clausola che impone una pubblicazione in qualità degradata: secondo loro, questo significa limitare le possibilità di pubblicazione online. Insomma, proprio l'opposto rispetto ai fini del nuovo comma, come si è affrettato a spiegare Folena, in una nota in cui lo commenta.

Secondo Folena c'è stato quindi un equivoco, perché per immagini e musica di qualità degradata si intende semplicemente "una qualità non paragonabile a quella di un cd, ma comunque ascoltabile. O un'immagine con dimensioni non utili alla riproduzione a stampa (quindi praticamente tutte le immagini del web)", spiega Folena.

"Abbiamo voluto questo comma- aggiunge- per creare un primo spazio libero online dalle pastoie del vecchio diritto d'autore. L'abbiamo fatto tenendo conto delle migliaia di professori che hanno ricevuto multe e ingiunzioni, dalla Siae, per avere pubblicato opere a scopo didattico sui propri siti. Grazie a questo nuovo comma, potranno farlo senza rischiare più niente". Secondo il nuovo comma, spetterà poi a un decreto (futuro) del Ministro per i beni e le attività culturali stabilire in particolare secondo quali criteri si definisce degradata un'opera.

Le polemiche, dopo questo chiarimento, di fatto si stanno già sgonfiando. Daniele Minotti, avvocato tra i massimi esperti di diritto e nuove tecnologie, riconosce sul proprio blog che Folena ha ragione, e che "un passo avanti, ancorché nel compromesso, c'è. Penso sia fuori discussione e scusate la presunzione", scrive.

Il lavoro da fare, sul fronte della divulgazione della cultura in internet, è tuttavia ancora molto. Su internet impazzano da mesi le polemiche contro il decreto Urbani (voluto dal precedente governo e ancora in vigore), che tra le altre cose impedisce ai siti di pubblicare immagini di opere presenti in musei italiani. Wikipedia è stata quindi costretta a rimuoverle dal proprio sito. A riguardo, contro questo stato di cose, c'è stata a ottobre un'interrogazione parlamentare del socialista Franco Grillini, al ministro dei Beni Culturali. "Nel 2008 modificheremo anche questa stortura: stiamo per avviare l'iter", annuncia Folena
da Repubblica.it.

(11 gennaio 2008)

giovedì 10 gennaio 2008

Condivisione apertura Rapiditaliashare 2

RapidShare-Italia.Net

Scarica da RapidShare (e non solo) films, musica, giochi, ebooks e molto altro!


Vorrei informare e rendere noto a tutti che ha riaperto rapiditaliashare, il sito che ha permesso a molti copme me di poter scaricare tantissimo materiale completamente gratis.

A differenza di altri siti che pretendono una donazione "minima e volontaria" almeno una volta al mese,rapidshare-italia è assolutamente gratuito e si basa su persone come me che postano tutto ciò che pensano possa essere utile ad altre persone,in puro spirito di condivisione; ed è anche questo il motivo della sua crescita esponenziale ma anche di numerose invidie.

Invio tutti a visitare il sito, fonte e deposito di molti miei files.

RapidShare-Italia.Net